l'aquilone


 
 Ha indossato
un abito multicolore
per confondesi,
nella danza
cullata dal sole
Ha sciolto i capelli
fremono ignari,
dei rari sussurri
del vento da est
Abbandonate le scarpe
i piedi sfiorano i campi,
profumati di blu
La bianca mano
stringe con forza,
il lungo filo argentato
al quale ha appeso
            …la sua Anima

divieto di sosta?



"divieto di sosta?"


il finestrino incornicia
il balzo del mio cuore,
nel grigio di un sabato qualunque,
mentre fisso il lento scorrere del fiume,
dove gocce disegnano cerchi perfetti,
-forse- vorrei lucidassero a nuovo
questi opachi pensieri
 
 
un uccellino arriva veloce
si posa sulla ringhiera,
grigio-verde è il manto, giallo il petto
si dondola sulla coda,
chissà com’è il suo sabato,
si stropiccia le ali
si guarda intorno e se ne va
 
 
un sorriso si disegna
inatteso sul mio viso
il finestrino incornicia
il balzo del mio cuore
che prova a scacciare
pensieri sottotitolati da te


al mio papà

 
 


Vorrei scrivere di te
ma non ci sono parole
nei grovigli di pensieri,
sento solo il profumo
dei ricordi che ritornano
Sai quanto li amo,
sì tutti quanti !
Per la tua festa papi
quest'anno voglio tornare
a quella sera,
quando seduta là,
sulla lavatrice,
ridevo e rimiravo
le tue grandi mani,
che lavano due minuscoli piedini
 
 

la domenica della torre




“la domenica della torre”
 
è una domenica grigia e uggiosa,
ma alle 3 ragazze non importa
giovani gabbiani, hanno 15 anni,
blu è il cielo sul luminoso mare
 
si stringono l’una all’altra
inseguono mille pensieri leggeri, seri,
socchiudono scrigni di lacrime e risate,
diari colorati da intimi segreti
 
spensierate confabulano,
plasmano amori da sogno
Principi da baciare,
scordare o aspettare
 
quel rudere si fa torre antica
castello di vecchi maghi,
loro streghe fuggite
all’arcana prigionia
 
fiorisce sulle labbra la loro canzone
cuori esplodono in mille luci e colori
volteggiano alte, su crucci,
compiti e interrogazioni
 
è domenica e per la vita sarà
“la domenica della torre”,
marchiate al fuoco dell’amicizia
sanno che nulla le dividerà
 
per Lei il profumo del domani
si disperse troppo in fretta,
fiori tristi e spaesati si staccarono,
sfidando il tempo nel groviglio di emozioni
 
inseparabili da anni, il 16 marzo
ritornano là, ai piedi della torre,
l’angelo dai capelli corvini le raggiunge,
apre le sue ali, il trio si ricompone e ritrova la magia
 

e così sarai...



E così sarai…”

Non voglio
ricordare gli occhi chiusi,
le mani giunte,
il silenzio denso di lacrime,
i singhiozzi dei “perché”
 
Voglio ricordare…
i tuoi occhi sorridenti
dietro quelle linde lenti,
che sapevano scorgere
ciò che a qualcuno è invisibile
 
Voglio rievocare la forza
delle tue parole,
vigorose e decise
per le ingiustizie che mai
ti hanno lasciato indifferente

Voglio pensare che ciò
che hai seminato nel  “giardino”
tutti i giorni con dedizione e passione,
germogli ogni giorno
ancora e per sempre

e così sarai…
in ogni “buongiorno” che cambia la giornata
nelle venature del legno che vive
nel sapore intenso di “briciole” di vita
dentro una gentilezza... a passo di danza
 
Grazie Giuliano


dopo l'amore

















(di Paolo Zambonardi)

Dopo l’amore

Lo sguardo tocca il tuo corpo d'ombra
Il seno bianco tra le mani sussulta
La fronte sudata, gli occhi si schiudono
Scintille di fuoco a tratti soffuse
depongon colori sulle forme apparenti
Lascia che il sonno ancora ti prenda
Ritorna nel sogno abbaglio di sempre
E mentre la notte si chiude al mattino
le ultime braci sopiscono nel bianco dicembre
Sorridi amore all'ebrezza montana!

apro e chiudo




apro e chiudo ”
 

apro quella porta

il tuo abbraccio rovente

è immediato e  avvolgente

mi trovi impaziente,

ma vorrei rimane indifferente
 

nuda mi stendo inerme,

raduno discosti pensieri

comando io

oggi si fa a modo mio

voglio resisterti
 

fiumi di ricordi arrivano

prorompenti

infiammano

travolgendo ogni cellula,

non mi  aiuti a rimanere calma
 

lingue di fuoco mi colpiscono

a occhi chiusi

non ascolto il corpo

che reclama appagamento

ascolto solo il tempo scivolare dentro me
 

i tuoi profumi mi raggiungono

il cuore comincia a battere forte

il respiro si fa più veloce

umori si formano lentamente

nel rosso del  fuoco che sale
 

inebriata osservo la pelle lucidarsi

perle di sudore la ricoprono,

alcune rotolano

lente giù

a colmare l’ombelico
 

padrona di me stessa combatto

fino alla fine, fino a quando

temprata riapro quella porta

e mi allontano da te

adorata sauna



il falconiere e la colomba

(fotografia di Laura Apostoli - "Le Mie Lacrime Si Asciugano Da Sole"


 
“il falconiere e la colomba”
 

il tempo è fermo

quella colomba è così bianca,

stride il rosso fuoco delle ferite

e dei lividi che la ricoprono
 

ora prova a posarsi al suo braccio

per riposare, per piangere

per tentare un sorriso,

nonostante il dolore, dolore vivo


racconta di non aver mai volato,

ma lui crede che forse, ha solo scordato

come si fa, non osa pensare

che le abbiano tagliato, anche le ali


non sa come curarla

è felice di sentire quel dolce peso,

è così diversa dal suo falco,

eppur ugualmente vicina, nel cuore


il tempo è fermo, il falco vola nel blu

le ferite guariscono, lei ritrova la forza

e il falconiere, nel profumo del tempo,

riscrive la sua storia

 


il falconiere



“il falconiere”

 

è sveglio dall’alba, il cielo lo attende

occhi verdi, acuti come il suo falco,

guida fiero il fuoristrada, ha lasciato

rinchiuse le incertezze di sempre,

il cuore sale leggero verso la cima

 

solo cielo, aria, sole, verde e blu

lo aspettano, l’attesa è finita

toglie il cappuccio, si guarda intorno

distende le ali, è finalmente libero

punta in alto, insegue il vento

 

lascia a terra il falconiere e il suo cane
 
 
 
 
 

sfumature in rosa




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







"Sfumature in rosa"
 
Ho imbiancato di calce
le pareti del mio cuore
per bruciare il dolore
Ora tutto è bianco,
bianco per ricominciare
 
Mi aggiro scalza tra le stanze,
abbagliata dal chiarore
stordita dal senso di vuoto
Sei sempre lì, in agguato,
lupo nero non ho paura
 
Apro le braccia a girotondo
si spalancano le finestre,
aria, vento, lampi di luce,
dal cuore incredulo: arcobaleni
che si fan murales di poesie
 
Schermaglie di colori
infiammano la mente,
lapilli di fuoco si posano
roventi sulla nuova pelle,
tatuaggi sento sbocciare
 
Profumi si accostano,
fresca rugiada accarezza
le gote, sfiora il blu degli occhi
Hanno pianto la tristezza
e... oggi ridono del suo grigiore


 

 


la ballerina del carillon


 

“ la ballerina del carillon”

 
un semplice tutù bianco, una rosa

rossa sfiorita , un tempo profumata

infilata nella crocchia, dei biondi capelli


il tempo è gelato nella campana di vetro,

non c’è spazio per un sospiro, un desiderio

o uno sguardo al di là del mondo


solo attesa trepidante dell’istante magico,

le sue mani amate che ti danno la carica

ogni volta è la prima, è il debutto !
 

alzi le braccia a cornice, sfiorano il viso

pura bellezza, nel malinconico sorriso

respiri a fondo, pronti, via …
 

sollevata dalle note, danzi, e poi danzi,

instancabile, delicata sulle punte,

emozione di minuscole scarpette rosse
 

sembri spiar lontano, quando il ritmo

dolce e immutato lentamente si placa,

salutando il sole che volge al tramonto
 

implori i suoi occhi, il suo sorriso, l’applauso

lui tuo destino, senso di ogni passo,

dell’infinita attesa, dalla perenne prigionia


ballerina cosa lucida ora i tuoi occhi?

non puoi provar tristezza o malinconia,

ah si, è solo il sogno di una nuova melodia
 
 
 

Jacques Prévert - Domenica




Dimanche

Entre les rangées d'arbres de l'avenue des Gobelins

Une statue de marbre me conduit par la main

Aujourd' hui c'est dimanche les cinémas sont pleins

Les oiseaux dans les branches regardent les humains

Et la statue m' embrasse mais personne ne nous voit

Sauf un enfant aveugle qui nous montre du doigt.

 



Domenica

Tra le file di alberi del viale des Gobelins

Una statua di marmo mi conduce per mano

Oggi è domenica i cinema sono pieni

Gli uccelli tra i rami guardano gli umani

E la statua mi bacia ma nessuno ci vede

Tranne un bambino cieco che ci mostra col dito.