basta un suono
un profumo, un niente
scacco matto, gioca il tempo
scaccio i malinconici giorni
e torno là, dove ci rapirono
prati irrigati da mille parole
mi muovo a rallentatore
ballerina appesa alle nuvole
con infiniti fili di pioggia
stendo il tuo nome
sul palmo della mano
e poi soffio piano piano
vola silenzioso, ondeggia
mi prende per mano, mi porta via
piango, rido, sfioro presagi da te a me
sussurro preghiere, semino fiori e colori
tremano i cuori, ma poi... l’eco si spegne
dentro lagune di solitudine
ritorno qui, tra le mura del giardino
e so che mi mancherai
per sempre mi mancherai
e …
mi mancherà quella rosa
che mai vidi
tra le tue profumate mani
(fotografia di Lorenzo Cordini)