notte amica mia


aspetto le sere come questa
l’aria è fresca dopo la calura,
braccia appoggiate al davanzale
non ho fretta che arrivi il domani
 
grilli instancabili accompagnano
lucciole che danzano, leggere vanno a zonzo
disegnando schemi inspiegabili a miei occhi,
laggiù, nel prato, a due passi dal mio cuore
 
contemplo il buio seguendo nuvole
che pigramente si infilano a letto,
notte rifugio ai tormenti del giorno
allunga silenziosa le tue ombre su di me
 
spogliami dalla realtà
che rinnego e che ogni giorno
mi sconfigge, fallo piano senza rumore
perché il sogno penetri le membra stremate
 
non sgretolare
quei nascosti desideri, tesori protetti
da sole invadente, lasciami sotto le tue coltri
a leccarmi le ferite senza grandi pretese
 
mostrami infine nel manto stellato
la mappa del beffardo destino
spargendo luminose briciole
per scovare un giorno il perduto sentiero



 

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