la fanciulla e il giardiniere
c'era una volta una fanciulla addormentata
c'era una volta un giardiniere in cerca di un fiore raro
camminavano ognuno per la loro strada, intenti nelle loro vite f
ino ad un giorno il giorno in cui la fanciulla e il giardiniere si sono guardati negli occhi
si sono guardati come solo a qualcuno è concesso, e tutto è cambiato, ognuno ha visto nell'altro tutto
lei ha visto oltre il torpore delle sue morbide coperte
lui ha visto la rarità che mancava al suo bel giardino
la fanciulla risvegliata ha pian piano riaperto i libri chiusi dal tempo, per cercare la magia delle parole, parole da dedicare al suo giardiniere
il giardiniere, più cauto, come tutti gli uomini che stanno molto a contatto con la natura, osserva questa fanciulla intrepida che si muove nei dintorni
la fanciulla è felice nei brevi spiragli di sole in cui intravede il giardiniere, è felice e serena anche nei giorni nuvolosi in cui lui veste i panni dell'asceta...
la gioia straripa quando l'asceta-giardiniere la guarda di nuovo negli occhi
l'asceta-giardiniere è felice perché non credeva che qualcuno l'avrebbe mai guardato "dentro",
quella fanciulla vede quello che lui gioca a lasciarle intravedere, ma anche oltre, e il suo stupore è la sua gioia
ci sono giorni in cui si ritrovano per il rito di guardarsi negli occhi
ci sono giorni in cui si accarezzano con le parole
ci sono giorni in cui il solo suono della loro voce li fa volare uno nelle braccia dell’altra
ci sono giorni in cui la separazione dei loro corpi è l’espiazione cercata
ma la fanciulla risvegliata non ha più pace, non sa più quale sia il suo posto, pensa che il giardiniere è troppo preso dai lavori della primavera imminente, per darle retta, ma forse sta solo lavorando per far posto al nuovo fiore
la fanciulla urla le sue domande, ma non trova le risposteguardare negli occhi il giardiniere, vedere l'asceta, è stato per lei come bere l'acqua fresca che le è sempre mancata
quell'asceta sfuggente le riempie le giornate, non sa più dove stare, sogna il giardino, ma non trova la strada per accedere, si sente persa nelle strade di sempre, le percorre ma è come un fantasma senza meta
e poi ci sono i giorni tristi in cui vorrebbe riaddormentarsi per non sentire la sua mancanza e per non soffrire la sete
il giardiniere spogliato dai suoi vestiti impolverati si è lasciato prendere per tutto l'inverno dai lavori quotidiani, vestendo i panni dell'asceta ogni volta che pensa al suo fiore, ma l'idea di coltivare quel fiore non lo abbandona mai, dove può stare?
se è una rarità tutti vorranno venire a vederlo, non può sopportare i curiosi che calpestano il suo lavoro, se non è la rarità che crede, perché sconvolgere tutto il giardino per un fiore
non sa decidersi rinunciare al fiore, per salvaguardare le altre rarità
accogliere il fiore pur non conoscendo il clima di cui ha bisogno, con il rischio di non farlo ambientare o ancor peggio di farlo avvizzire
trovargli un posto è difficile, le altre specie potrebbero soffrirne e così il suo cuore sarebbe irrimediabilmente straziato
non può sbagliare
la fanciulla, il giardiniere
l'asceta, il fiore
la fanciulla, l'asceta
il fiore, il giardiniere
le storie dovrebbero finire con altre frasi
ma questa è la storia di una fanciulla e di un asceta-giardinire che non vogliono finire la loro storia
che non sanno solo come proseguire
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la mia favola... senza finale.... senza storia... senza aver mai avuto te
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