Alla fine di una vacanza metti sempre in valigia un po’ di nostalgia e riponi nelle fotografie che hai scattato l’illusione che nel riguardarle, per un attimo possano riportarti là, come se tempo e spazio non esistessero.
Ho fatto tante fotografie ai paesaggi stupendi che la Natura ci dona, ma chi mi conosce sa che non sono il mio forte, a me piacciono i dettagli, i piccoli scorci, ma soprattutto le persone che li animano…
Nell’ultima mattina di questa vacanza, dopo una notte di pioggia e vento, lo spettacolo di questo nuovo giorno era veramente mozzafiato, non riuscivo a fare altro che guardare il mare con queste onde forti che si infrangevano con una forza e un fragore impressionanti, il rumore zittiva qualsiasi pensiero, e le miriadi di colori che il sole impastava con il vento e il mare, saziavano la mia sete perenne di fare…
Volevo solo essere lì, sottomessa a questa Natura selvaggia che mi immobilizzava con la sua magnetica energia…
Poi arriva in questa radura una famiglia, mamma, papà e tre ragazzi. Abbandono il mare e seguo loro con gli occhi, i ragazzi scendono lungo la scogliera fino al mare, sotto lo sguardo vigile dei genitori, e si avvicinano alle onde impertinenti che cominciano a schizzarli ovunque, il gioco è fatto… che felicità nell’attesa di quelle onde, nell'essere travolti dalla schiuma bianca, nel timore di quel forte risucchio, una gioia smisurata e travolgente…
Come risvegliata dal torpore prendo la macchina fotografica e con il consenso del papà (che non parlava una parola d’inglese e io tantomeno di austriaco) inizio a scattare colma di un’euforia contagiosa.
Ed ecco la foto magica di queste vacanze, quella con le emozioni vere, quella che non ha bisogno di nulla perché parla da sola….