straniera




sono sempre qui
dove il cielo inventa
colori diversi
ogni giorno per me,
mentre l’autunno straniero
si traveste e penetra nella pelle,
scava nelle viscere,
per perdersi con me

lei non c'è





(fotografia di Lorenzo Cordini)

non è una dea
non è strega o maga,
non ha un amore
non ha unghie, né gioielli
non ha denti per sorridere
né occhi per piangere
nessuna voce per cantare
ha il vento nei capelli
bianche le rare parole
che profumate di brezza mattutina
cadono, dopo giri e rigiri
lentamente sul manto nero della notte,
non c’è luce che l’avvolga
isole sperdute i suoi pensieri
nessuno sa dove sia
sa di bosco selvaggio

"muta"





gli alberi si piegano ai capricci del vento

respiro l’aria fresca dei pensieri liberati

dalla trappola dell’appartenenza
 

si divertono e giocano, forse ignari

della disperazione, cristalli di attimi,

sguardi astratti in stazioni affollate
 

le dita si sciolgono sulla tastiera…

io, confusa, persa, distratta…

nelle parole mute, del non sentire


(fotografia di Lorenzo Cordini)