Vigilia



mi piace la vigilia di Natale,
ha un profumo inconfondibile,
fervore e pace si scambiano il passo,
presenti e assenti occupano lo stesso spazio,
grande o piccolo ma tutti lì
al centro del petto,
a dilatare le ore
nell'altalena sospinta dal respiro...
su giù, dentro e fuori,
non c'è ieri non c'è domani...
solo oggi
scelgo oggi per inviarti i miei auguri,
in un attimo sospeso nel tempo...
Auguri di cuore
Auguri per te
ovunque tu sia


(fotografia di Lorenzo Cordini)

dove sei?




la nebbia
lenta e suggestiva in pomeriggi così
densi di solitudine...
immagini sfumate affiorano
antiche, congelate umide,
si fanno vicine e avvolgenti
mi tolgono il sentire
si attorcigliano, mi trascinano
e in questo nulla travolgente,
sprofondo...
coltri candide le pagine
che apro in segreto
in cerca di tepore,
allungo la mano
e cerco la tua

















riflessi









Seguo quella ruga che circonda le labbra
quante parole, quanti sorrisi l’avranno tracciata,
ne risparmierò mai a qualcuno per vanità?
 
Vicino agli occhi altri piccoli solchi,
come avrei potuto rinunciare a cercare
lungo l’orizzonte l’affacciarsi di nuovi mattini
E se avessi sempre sognato ad occhi chiusi?

..e tra le sopracciglia? Pensieri felici o tristi
hanno illuminato o bagnato gli occhi
tracciando quel profondo sentiero,
dove viaggiano i  ricordi? nella pelle?
 
Penetrano nell'intimo dove ombra non c’è…




(fotografia di Lorenzo Cordini su mia scenografia)

straniera




sono sempre qui
dove il cielo inventa
colori diversi
ogni giorno per me,
mentre l’autunno straniero
si traveste e penetra nella pelle,
scava nelle viscere,
per perdersi con me

lei non c'è





(fotografia di Lorenzo Cordini)

non è una dea
non è strega o maga,
non ha un amore
non ha unghie, né gioielli
non ha denti per sorridere
né occhi per piangere
nessuna voce per cantare
ha il vento nei capelli
bianche le rare parole
che profumate di brezza mattutina
cadono, dopo giri e rigiri
lentamente sul manto nero della notte,
non c’è luce che l’avvolga
isole sperdute i suoi pensieri
nessuno sa dove sia
sa di bosco selvaggio

"muta"





gli alberi si piegano ai capricci del vento

respiro l’aria fresca dei pensieri liberati

dalla trappola dell’appartenenza
 

si divertono e giocano, forse ignari

della disperazione, cristalli di attimi,

sguardi astratti in stazioni affollate
 

le dita si sciolgono sulla tastiera…

io, confusa, persa, distratta…

nelle parole mute, del non sentire


(fotografia di Lorenzo Cordini)
 

 

l'estate è in partenza


Hai sorretto con leggerezza ogni fardello
il sole ha riscaldato i cuori,
il vento tra le fronde
ha rinfrescato i pensieri
Ora, la carovana del nord
ha iniziato il cammino…
Migrerai in terre lontane
si tingeranno le foglie di rosso e giallo
una dopo l’altra muteranno volto al bosco
Fin quando lassù in alto
puntuale come ogni anno,
inizierà il grande spettacolo
della prima neve sui larici
Arrivederci sorella estate
buona strada

(Poesia di Tiziana Gipponi)

 
 
 
 

pensie-rosa





12/09/2007




frugo senza fretta
nell’album dei ricordi,
un’istantanea cerco
 
eccola, l’accarezzo,
l'obiettivo zuma
a rilento ogni dettaglio
 
infine mi adagio,
sfioro le tue mani e poi…  
le mie, con una calda lacrima



(fotografia di Lorenzo Cordini)

occhi di cerbiatta


Nella verde radura
si muove tranquilla e silenziosa.
Erbe vivaci, tenere foglie
sono la sua occupazione,
fino a quell’attimo…
forse sorpresa da un rumore
o solo un profumo, un odore…

Gli occhi si lucidano,
il respiro si ferma nel petto
e diventa un sasso pesante.
Tutto si ferma all’odore della paura.
Cresce l’angoscia, gli occhi
si fan sempre più grandi e impauriti,
è immobile, inaridita, impietrita…

Dove sei lupo nero?
sento il tuo fiato, putrido, gelido…
Perché la nebbia nasconde la radura?
Non riesco a scorgere i miei fratelli…
Non mi troverai, sono una piccola cerbiatta
ma so lottare, hai artigli e grandi fauci,
ma io posso aprire gli occhi, vedere la luce
che filtra tra i rami intricati che la mente coltiva,
sentire il tepore di un fiore che sboccia
o la melodia del vento tra le fronde…
Posso correre via, quando voglio
e anche cercare il grande cervo…
Lupo nero non mi troverai inerme… MAI!

Lentamente si muove
il suo sguardo punta verso il cielo,
allarga il petto e respira dolcemente.
Il lupo abita in quella radura, lei lo sa,
ma ogni volta che lo sente
la paura si fa più debole,
il suo sguardo più sicuro,
perché solo chi affronta la paura 
sa cos’è il coraggio e lei lo sa!



che rumore




… che rumore
i pensieri intitolati ad un sogno svanito
la nostalgia segregata in una lacrima ingoiata,
il ricordo che stinge di una bramata voce
 
… che rumore
il buongiorno appoggiato sul lago
che allunga la mano e forse, un sorriso coglie,
onda blu riportami quel minuscolo, lieve, attimo
 
… che rumore
una lontana stella, vestita da pianeta,
che  ascolta il racconto dei miei viaggi solitari
origliando l’eco dei suoi stropicciati dal vento
                    
… che rumore
la mano che afferra l’ultimo foglio scritto
e vuole insegnare al cuore a chiudere, a voltar pagina,
non a piegare meraviglie di origami su orli di silenzi
 
…sssssh …fai piano, non voglio violare l’incanto del rumore

baci di bimba


Prati verdissimi
e fioriture di rododendri
Hanno carpito ieri i nostri segreti,
cicale e fantasie sussurrate
passo dopo passo, mano nella mano


Fiori rari, di alta montagna
abbiam raccolto in rispettosi scatti,
mentre sassi lucenti scivolavano
in tasche furtive, silenziosi,
cimeli perenni di preziosi baleni


Una piccola farfalla nera
ha circondato gaie risate,
adoro le tue braccia al collo,
mentre mi arricci i capelli,
e nuvole alla mano, trasformiamo il cielo


Candore di parole semplici,
serenità che fiorisce sulle labbra
i nostri visi accoccolati
e poi cento... mille baci di bimba
a rasserenarmi il cuore







Dedicata a Eleonora a cui non riservo il tempo che vorrei... ripensando a ieri, al suo sorriso, ai suoi baci...


Nastri Rossi

                                            




                                                                                       Luglio 2015
Carissimo Nicola,
  


In quest’occasione avevo voglia di scriverti…
Ed è quindi qualche giorno che penso e ripenso a cosa scrivere, ma le parole faticano a fissarsi, sembra che quello che vorrei dirti non riesca ad incasellarsi nello schema delle frasi, nella nitidezza delle parole.
Eppure mi sembra di aver così tante cose da dirti…
Ma i pensieri sfumano, sembrano scorrere lontani, dentro il fiume delle giornate che portano via, ogni giorno un po’ di noi, per depositarlo più in là … oltre… oltre la nostra vista, oltre il nostro sentire…
A volte invece, come stasera, penso che una mamma non debba dire nulla, perché un figlio non ascolta mai le parole della mamma, un figlio le vive, le sperimenta, le porta “dentro” da sempre…
Come fai a dire ad un figlio quanto lo ami?
Non c’è unità di misura che lo esprima… e come ti dicevo da piccolo, “il bene non si misura”.
Come fai a diglielo? Non riesci… e infondo sai che non serve, perché lui lo sa già.
Come sa, che tu ci sei…
Che può contare su di te, per Tutto…
Perché l’amore è così, l’Amore per un figlio è così, non ha bisogno di misure, di parole, va oltre…  
Ormai ci siamo, l'ennesimo gradino è superato
Sono felice per te.
 
Ora il panorama è più ampio, la visione è cambiata, Tu sei cambiato!
In questo giorno in cui tagli il traguardo della tua Laurea volevo dirti che sono veramente orgogliosa di te e del tuo successo, e con me il papà che sento incredulo ma infinitamente fiero…
So che ce l'hai messa tutta, ho visto la fatica, i momenti difficili, ma anche la tua determinazione…
Credo che ora tu sia più forte, consapevole delle tue forze, dei tuoi limiti, delle tue capacità, perché sperimentare la Vita e le difficoltà ci tempra e nel contempo ci innalza…
A volte ho paura di non essere riuscita ad insegnarti tutto quello che una mamma “dovrebbe” …tutto quello che avrei voluto… tutto quello in cui credo…
Ma poi ti guardo… ti ascolto…
So di aver fatto tanti errori come mamma, ma fatti con le più buone intenzioni sorretta da questo profondo amore.
Ti guardo e mi piace questo giovane Uomo che è mio figlio…
Sei di pasta “buona”, non ho mai cercato di plasmare i tuoi pensieri o i tuoi modi, quindi tu sei tu, con i tuoi difetti e le tue virtù… con i tuoi pensieri, le tue convinzioni, i tuoi sogni…
 
Rispetta le persone, tutte! Perché ogni persona che incontri è migliore di te in qualcosa.
In quella cosa hai da imparare.
Ecco spero di averti insegnato quello: il Rispetto.
Per tutto e tutti.
Come hai sempre visto fare da me e dal Papà, il Rispetto che porta con se un po’ di umiltà perché rispettare vuol dire anche abbassarsi un po’, fermarsi, mettere l’altro prima di noi, ascoltare e non solo con le orecchie, è accogliere ed accettare…


 
So che ora ti aspettano altre scelte, altre strade, altre fatiche, nuovi orizzonti, nuove gioie, perché la vita è così.
E qualsiasi cosa tu voglia condividere con noi, noi ci siamo.
Io e il papà uniti, a un passo da te.
Voglio anche pensare ai tuoi nonni, che non hanno avuto tutte le possibilità che abbiamo avuto noi, che hai avuto tu, ma che ci hanno amato, ed è per questo che sono sempre al nostro fianco, specialmente al tuo.


 
Ti voglio bene
 
 
 









il colore dei sogni






"il colore dei sogni"


di che colore sono i tuoi occhi quando sorridi
mi perdo ricordando ogni gradino contato insieme

piangono i cuori quando non riesci ad urlare l'infelicità
quando stringi i pugni e non lasci correre le lacrime di giovane uomo

corri veloce nel tuo giorno vissuto per l'oggi
ieri ombra furtiva da poco passato, domani lontano e leggero

rincorro fiera il tuo volto quando lotti per un'idea
che si sta facendo strada in questo mondo che sferza i suoi colpi bassi

vorrei stringerti le mani quando non vuoi afferrare il futuro
non puoi custodire la sapienza di giorni ancora da vivere

odo la tua voce vibrare per rabbia, gioia
eccitazione o dolore, o per quella sigaretta che sfida i miei occhi

osservo attonita l'armatura che hai costruito giovane guerriero
quando scagli contro di me i tuoi colpi, io tuo grillo parlante

non scaraventare lontana quella sciarpa che non vuoi annodare
sai che non puoi sciogliere il legame d'amore che ci unisce

non conosco la canzone che canti con gli amici
stride nelle mie orecchie, nota "stonata" intrisa di volgarità

ma accarezzo il tuo capo, le tue guance, le tue spalle
ascoltando il mio bambino, il mio ragazzo, farsi uomo

non farti fermare dagli adulti falliti che tutto hanno accomodato
afferra il tuo zaino leggero e non temere, traccia il tuo sentiero

e ora forza, profuma i tuoi sogni, ora che non credi più alle favole
non arrenderti mai, perché solo i sogni ti porteranno lontano

...e ascoltami, non farteli "fregare" mai!!!




Gennaio 2009
 

namastè



Un po’ di me…
Da bambina raccoglievo sassi…
Poi ho iniziato a portali a casa e lasciarli qua e là…
Senza un ordine, senza un motivo…
Un giorno regalai ad una persona speciale il mio primo sasso, divenni speciale ai suoi occhi e mi fece sentire tale.
Passavano gli anni, quella persona speciale non era più nella mia vita, intenta a percorre altre strade altri sentieri e io ho continuato a raccogliere sassi…
Un giorno, spinta da non so cosa, ne colorai uno, poi un altro, un altro, un altro ancora…
Fu allora che nuovamente mi sfiorò l’idea di regalarli.
A Chiara regalai il mio secondo sasso, la reazione fu la stessa del primo…
Lei ora è per me una sorella… e conserva gelosamente molti dei miei sassi…
Tanti ne ho regalati da allora… Regalo un sasso a chi è “speciale” per me…
Un sasso è un Pensiero Felice, perché quando lo raccolgo e poi lo disegno è così che mi sento
Quindi ho deciso di regalare anche a voi un sasso per condividere Pensieri Felici…
Perché nelle sere in cui ci troviamo e sembra che non ci sia tempo per conoscere le nostre storie, i nostri pensieri, condividiamo molto di più…
Sì, credo che condividiamo l’Uguaglianza, nello spogliarci della quotidianità, della fatica, per accogliere o “raccogliere” noi stessi, per ricomporci e probabilmente per essere più veri ed interi o integri…
Solo così ci sentiamo più forti e pronti per andare incontro, come nuovi, ad ogni giorno nuovo…
Raccogliendo e respirando ognuno un pezzo dell’altro…


Quando raccogli un sasso ti inchini a terra, ti fai piccolo e umile, mi piace quest’idea di inchinarsi alla Natura, alla Terra...


Quando doni un sasso, che pare non aver valore, lo fai perché vedi l’immenso valore della persona che hai davanti, anche quest’idea mi piace… regalare e accettare un sasso è mettersi in gioco a costo di diventar ridicoli…


Quando fai un piccolo gesto, se ci metti un po’ di te, è più denso, anche quest’idea mi piace, sembra quando fai una posizione di Yoga che ti sembra facile, e poi Marina ti spiega gli effetti che fa, e rimani di “sasso”…


Se vuoi, prendi un Sasso…
che porta con sé un Pensiero Felice…
e Grazie di cuore per quel pezzetto di Te che è in me…


Namastè



farfalle a premantura






la strada bianca e polverosa
ci ha portato qui,
tra fiori dei quali non conosco il nome
e dolci, e intensi profumi… 

anemoni rossi danzano a pelo d'acqua,
delicati eppur saldamente ancorati
alla roccia, mentre le onde gorgogliano
nelle insenature del tufo

sulle rocce brillano residui di sale,
gabbiani affamati o in amore, chissà…
si rincorrono lanciando versi in libertà
il mare accoglie tutto, tra le sue mani

le farfalle abitano qui, regine del tempo
principesse di un giorno di mare,
dolci lacrime allagano i miei occhi
e straripano, e barcollano in emozioni perdute

sto bene qui a raccogliere sassi e colori
e…  per un giorno, un giorno
soltanto, respiro lieve e spensierata
come le farfalle di premantura




(fotografia di Rosa Zambonardi)

Ovunque...




“Ovunque...”
 
Ho spogliato un prato di margherite,
petalo dopo petalo, corolla dopo corolla
cercando risposte che già conoscevo
 
Ho allontanato un ragno da casa
per rubargli quella tela, sottile e invisibile
e intrappolare per sempre ricordi e pensieri

Mi sono spinta negli occhi della gente
ho cercato di compiacermi per inedite parole,
e mi sono sorpresa a godere di densi silenzi

Mi sono aggrappata al tepore del sole
alle carezze della luna, ai fremiti delle stelle,
per resistere sotto questo cielo sconfinato

Ovunque ho cercato... ho trovato un'altra me

 (fotografia di rosa zambonardi)

infine



Il cielo si spegne
sopra la strada
solcato da scure nuvole
Cammino scalza
al confine dei pensieri
oltre il giardino,
dove l’anima si sporge
si increspano i miraggi
Ombre di rami
spogliati dal vento
disegnano scheletri
sui muri delle case
L’anima danza confusa
tra giorni che spariscono,
scivolando su foglie morte
Alzo il viso rigato
non so cosa cercare,
tra le nubi infine
il volto della luna
mi sorride



bentornato

Sei qui, quasi non ci credo
straripante di gioia,
sorrido, chiudo gli occhi,
voglio assaggiare, godere
dilatare, ogni istante
del tuo ritorno
 
Il tuo tocco maestro mi desta,
dal torpore dell’attesa,
riconosco quel profumo
che suggella parole inutili,
mi sfiori le lucide labbra,
amo quell’ardore che colora le gote
 
Tutto si fa luce mentre
le braccia mi avvolgono,
potrei impazzire ai tuoi baci
non sai quanto ho aspettato,
sotto questo cielo sbucciato,
ma non importa, ora sei qui
 
...bentornato raggio di sole

Nostalgia




Ero tranquilla,
sei arrivato,
mi hai ascoltato
e io ti ho aiutato.
Da un giorno all'altro,
tu il mio principe,
sei diventato il ranocchio
che non posso baciare
sei andato via
e io soffro la nostalgia.

(Poesia di Eleonora)

in prestito




prestami i sogni
voglio tornare su
essere stella nel blu,
ruba la monotonia
che rapisce i mattini
e torna a bussare la sera,
colora la musica,
accendi il tam tam,
accelera il respiro
il pallore del viso
l’incertezza del sorriso,
l’enigma che stinge
tra le labbra di rosa,
respira piano
fuori dal tempo
al tempo lento
del ritorno
al silenzio






cartolina d'estate





 
 
piedi, gambe, mani, capelli,
onde, schizzi, sole,
sassi, fiori, canzoni,
folla…
e poi Lei
un cappello di paglia demodé,
ricci ribelli, occhi smarriti,
esile, bella…
stringe fiera la mano del suo Amore
la gente guarda solo lui
la pancia grande, rotonda
immensa, è buffo come cammina,
ridono di lui…
si stringono la mano felici
la gente ignora la forza che li unisce



forse tu non sai





forse tu non sai che
la musica ha diretto le mani
nelle profondità dello spirito,
che le dita han toccato corde tese, 
dando fiato al fuoco
e togliendo il respiro

martellanti note
hanno scavato terra e sassi
sotto i piedi incerti,
incrinato selciati
dove assopiti sogni e dubbi
danzavano da sempre all'unisono

forse tu non sai che
l'acqua non è riuscita
a lavare via quei sospiri,
che la scia rovente brucia ancora
e stamane fa risplendere gli occhi,
occhi persi che non trovano
nello specchio, la donna di ieri

ma forse tu, non vuoi sapere







(fotografia di Rosa Zambonardi)