spingo l’azzurro indefinito dei miei occhi
lungo quel filo blu dove cielo e mare si rimirano
e là, vorrei distendermi
con gli arruffati pensieri
alla ricerca di un senso, di una linea da seguire
inerme lascio che il sole mi baci,
che mi penetri, che sottometta il mio cuore,onda instancabile scuotimi, lisciami come i ciottoli
buttami a riva, ma non frantumarmi,
ora sono una fragile conchiglia
scia di aereo che fregi il cielo blu
non farmi attendere, componi il suo nome,vento che culli i pensieri
aizza il respiro dell’anima mia
mentile, ma sussurrale che nel caos di questa vita
prima o poi nuovamente lo troverò
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