il ragazzo degli aquiloni





il bambino guarda sognando la fila di figure
che il vento sospinge e fa vibrare,
sono così belli, uno collegato all’altro
i loro colori illuminano la speranza,

grandi nuvole ignorano le due ombre,
poi i loro sguardi si incontrano,
ha occhi così neri e tristi
il ragazzo che vende gli aquiloni
 

con un cenno si salutano
tutto prosegue come prima,
vento, mare, sole, sabbia e… sale
ora son sei, gli occhi tristi sotto il cielo

...prima o poi





spingo l’azzurro indefinito dei miei occhi
lungo quel filo blu
dove cielo e mare si rimirano
e là, vorrei distendermi
con gli arruffati pensieri
alla ricerca di un senso, di una linea da seguire
 

inerme lascio che il sole mi baci,
che mi penetri, che sottometta il mio cuore,
onda instancabile scuotimi, lisciami come i ciottoli
buttami a riva, ma non frantumarmi,
ora sono una fragile conchiglia


scia di aereo che fregi il cielo blu
non farmi attendere, componi il suo nome,
vento che culli i pensieri
aizza il respiro dell’anima mia
mentile, ma sussurrale che nel caos di questa vita
prima o poi nuovamente lo troverò