Una Venezia nuova mi aspettava ieri:
Il cielo grigio e la pioggia, hanno cambiato
i contorni, ma l’Assenza di ciò che cerchi
forse ti fa cercare, e forse trovare, l’Essenza intorno.
Lentamente ti accorgi che nonostante
il freddo e il vento, la pioggia ti sta regalando
qualcosa che cambia gli occhi, che ti fa cambiare strada
alla ricerca di riflessioni nei riflessi.
La gente rifugiata non so dove,
noi e pochi altri naufraghi, senza meta
con occhi assetati di scovare meraviglie
nelle pieghe più nascoste, nelle debolezze,
negli angoli, negli occhi della gente comune
nei sorrisi che sognano il sole,
sotto gli ombrelli, nei baci, nelle nuvole.
Poi la pioggia cessa, si chiudono gli ombrelli,
ma i coriandoli son rimasti a casa.
Rinuncio a fotografare le poche maschere
disposte all’assalto della folla affamata,
disposta a tutto per un selfie da postare all’istante
per annullare il tempo, quale tempo?
I miei occhi si posano su persone comuni,
con semplici travestimenti, disposte posare
a sorridere insieme nella leggerezza
di un giorno di Carnevale