messaggi dal silenzio




Abbandono in silenzio
il filo ingarbugliato dalle parole,
mi tuffo nel rifugio di pallidi pensieri,
lancio lettere sparpagliate
come dadi sul tavolo della notte

 
Rammendo tele bianche
con capelli d’argento,
mille colori spettinati si animano
e s’infrangono come onde,
nudi, su rive ruvide

Ho bisogno di andare oltre
di ascoltare la musica del mare,
voglio uscire dalla bottiglia e camminare scalza,
mostrare la tristezza senza pudore,
urlare e poi stringere mani sconosciute

Stropicciami senza rimpianti
legami lontana dalla noia
chiedimi tutti i baci negati,
balla con me, guancia a guancia
come nel sogno dolce che porto con me

la mia stanza



Ha pareti trasparenti la mia stanza
non ha tetto ne pavimento,
solo un grande tappeto erboso,
piccoli sgabelli messi in circolo
e ceste colorate posate qua e là

Nella verde ci ho messo libri ed  infinite parole
in quella azzurra arcobaleni di colori e pennelli
dalla rossa spuntano fotografie un po' sbiadite dalla storia
nella gialla fiori cuori e bottoni, chissà cosa ci farò…

Aspetto lì la luce al mattino
e la sua promessa perenne di novità,
così come attendo la sera,
riponendo  con cura  
quella che più non sarò

Ha una bella finestra la mia stanza,
è sempre aperta, seguo lo scorrere del tempo
tra i rami dell’albero amico poco più in là
che si lascia solo spettinare dal vento,
perché solido e saggio, come non sarò mai

Ha tende celesti e leggere la finestra della mia stanza,
come vele gonfie che portano via crucci  e tormenti
ed invitano al viaggio, su vie mai tracciate
con zaini leggeri e  occhi aperti a scrutare
gli orizzonti sconfinati

Dolci note aleggiano tra le sue pareti
un tintinnio di conchiglie richiama il mare
antichi canti, melodie che fan vibrare,
ninnananne e girotondi, canti di bimbi
che l’abiteranno domani, oppure solo nei sogni

C’è profumo di gelsomino nella mia stanza
di cioccolato e mandarino,
ci sono parole belle e pensieri coraggiosi
mani unite, braccia che incorniciano…
la mia stanza non c’è, se non dentro di me





(fotografia di Rosa Zambonardi)

Buona Strada





Ci sono tante strade,
strade ripide e tortuose
altre dolci e panoramiche,
ce ne sono molte assolate
oppure delicatamente ombreggiate
Ne trovi alcune profumate di stupore
e altre male illuminate
ci sono anche quelle che fai e rifai mille volte,
passi e ripassi e come sui selciati,
ascolti sempre lo stesso rumore di sassi

Poi un giorno, un giorno qualunque
ascoltando un pensiero rintanato nelle pieghe del tuo cuore,
ti accorgi che quella è proprio la Tua strada
quella che hai sempre cercato,
quella che ha il profumo della speranza
e ammalia come un sogno
quella che –vivi-  per un Oggi migliore
denso di rispetto e coccolato dall'Amore,
un Oggi dove più nulla spaventa,
perché condiviso, passo dopo passo

Elena e Matteo
chi vorrà seguirvi lungo la vostra nuova strada
non avrà bisogno di mappe, di satelliti o navigatori
ascolterà il tam-tam dei vostri cuori
che da sempre cantano all'unisono




Auguri dal cuore, vi voglio bene


Papavero



Un papavero non lo puoi cogliere,
non ne puoi fare un mazzo
anche se per donarlo a qualcuno,
un papavero avvizzisce all’istante
punendo il tuo gesto
Ma non pensavo
fosse così timido
da non poterlo ritrarre…
Freme nella danza incessante
al tempo di ogni piccolo alito di vento
ondeggia e si ribella spettinando
impertinente i suoi petali…
Ho dovuto attendere con pazienza
e dedizione, sussurrando dolci parole
all’amico vento affinché tacesse,
per un piccolo istante…
il tempo di un battito d’ali rubare
tutta la bellezza di questo dolce fiore





viaggio nell'essenza



Gemme in procinto di sbocciare
vicino alle torri antiche
che dominano senza fare ombre
sul loro cammino
C’è luce e voglia di spogliarsi
tra alberi di tutte le stagioni
insieme ai pesci che volano,  
nelle geometrie di studi infiniti…
Colore e colore,  fino al bianco e nero
che tutto abbracciano,
come le dolci parole che sgorgano
con l’eco del mare dalla lucente conchiglia
che ha delicate parole che placano
la fame e la sete dell’ignoto
Le gemme si schiudono,
nel cerchio solo occhi che non vedono,
ma cercano nell'oceano
risposte e sentieri,
occhi che risplendono
come rubini incastonati  
occhi bagnati da laghi dorati,
ninfee dal cuore di diamante
e spirali nelle pupille
dall'albero ponte,
in una sinfonia di colori e note
racchiuse in Case armoniche di oggi
e di domani















radici



 
chiome spettinate
cuori appesi,
passi e ripassi
sentieri di ieri,
catene usurate
mappe mai disegnate









Venice B&W

la mia Venezia in bianco e nero.... 
            solo sfumature...
            perché a volte i colori non servono,
            perché i silenzi,a volte parlano, 

            e dicono di più





















Geometrie a Milano

Se non sai cosa cercare, 
puoi anche trovare 
meravigliose geometrie in giro per la città,
puoi inseguire curve, 
giocare con i riflessi 
o abbandonarti ai giochi di luce....
Se non sai cosa cercare
i tuoi occhi vedono cose mai viste
Se non sai cosa cercare.....

lasciati andare...