quando le stelle vanno a dormire 2017

Alzarsi prima dell’alba,
per un appuntamento irrinunciabile,
musica per accompagnare a nanna le stelle,
ed attendere con trepidazione l’arrivo del sole.
Con noi, le macchine fotografiche,
perché i nostri occhi non si fermano,
 vogliono andare oltre…
mi siedo, la musica inizia,
i miei colleghi di avventura subito vengono rapiti dai numerosi attimi unici,
e si allontanano…
Io vedo una ragazza poco più in là
i suoi occhi non abbandonano mai l’orchestra
sul viso si alternano le note, i ritmi
il suo corpo è in armonia con tutto ciò che vedo e sento…
si scioglie i capelli, le mani vanno a ritmo…
il cielo lentamente schiarisce, gli applausi spengono le note…
le chiedo il nome, Eva, la ringrazio…
le manderò le foto,

lei non saprà mai, che io ho “sentito” il concerto guardandola…





(fotografie di Rosa Zambonardi) Sirmione Spiaggia delle Muse 2017


Novembre

Non è un mese che aspetto
le giornate affamate di luce
portano pensieri grigi
Scavo tra intatti ricordi,
fotografie che ripasso con lente
lentissime carezze,
Un rito segreto
celato, nei contorni sfumati
che mi trascina via…
Cammino sul pontile infinito
attenta, nell'incerto procedere
non voglio inciampare…
Le ali sono aperte,
ma ho dimenticato come fare
invidio lo stormo,
i volteggi, le figure,
le grida in libertà pura
Infine
abbandono l’ombra all’angolo,
racconta frammenti di nostalgia,
mi godo il prezioso silenzio di oggi,
le promesse di Novembre
e i suoi giorni inattesi, ma magici




(fotografie di Rosa Zambonardi) Sirmione



azzurra anomalia





Fiumi di parole scorrono,
non si posano, nelle stanze
della tristezza, volano via,
come gocce nel cielo di mille arcobaleni
miscugli di emozioni e di ricordi,
presente passato futuro danzano
dentro e fuori da felicità e dolore.
Piccoli sorrisi dietro gli occhi lucidi,
braccia che sussurrano,
lacrime, lacrime e lacrime…
Poco più in là,  
la complicità su giovani volti.
Si accendono brividi sulla pelle,
ancestrali paure si affacciano…
Ma ecco che un nastro azzurro si posa
leggero come l’amore
il sigillo è germogliato dai cuori,
da madre a figlia
da figlia a madre.
Ora è pronta può volare,
Buon viaggio Anima Bella



(a Elena, Sara e Marta che con la famiglia piangono la loro mamma, la loro nonna )

non ci sono parole




quando muore un amico
è come se morisse un pezzo di te

quello che è germogliato quel giorno lontano
quando ti sei ritrovato a guardare nella stessa direzione

quando muore un amico
è come se morisse un pezzo di te

non ti sembra più possibile guardare al domani
senza averlo al fianco a discutere la sua versione

quando muore un amico
è come se morisse un pezzo di te

non hai più lacrime che leniscano lo strazio
del suo sorriso spento dalla sofferenza

quando muore un amico
è come se morisse un pezzo di te

stringi forte le mani di chi come te ha gustato
il profumo dei suoi giorni e ora ricorre l’eco della sua voce 

quando muore un amico
è come se morisse un pezzo di te

guardi la pioggia, il sole, il cielo, la terra,
forse nel domani troverai la risposta, al tuo inutile “Perché”


Orizzonti


 
 
 
Orizzonti
 
Perché cerchiamo
simmetrie perfette
nell’imperfezione dei giorni?
Forse per la pace che regala
quell’orizzonte definitivo

Ma ogni alba è un invito,
appello irrinunciabile
a buttare il cuore oltre lo scoglio,
a cercare il varco, spiccare il volo
e abbandonare la spiaggia dorata

Trattengo il respiro
e con tuffo nell’ignoto,
abbraccio la vita
nel splendido ventaglio
delle sue soprese




(fotografia di Aldo Predaroli)
Poesia ispirata dalle parole di Elisabetta Coccoli