foglie vibranti




a te
che sai scorgere la stessa passione
là, celata dalla scorza di femmina,
che fai vibrare le parole
sfiorandomi a ritmo,
melodia di piuma che volteggia

a te
che riconosci il disordine
nel lago degli occhi,
sulle onde della pelle
increspata tra le mani,
fame e arsura nell’avida bocca

a te
che non sai decifrare la traccia
tatuata sulla mia carne,
chiedo di rivivere nel sole,
luna, stella, risata, lacrima
confusione, abbandono

a te
dono il piacere, l’estasi
il turbamento che mi procuri,
eroina d’altri tempi, tu abile regista,
invidioso dell’incantesimo devastante
in cui mi conduci

a noi
foglie danzanti nel vento
posate leggiadre in quel prato,
decadente ornamento
in un quadro mai incorniciato,
noi puro colore in poesia

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